La prima visita dietologica è un momento fondamentale per impostare un percorso nutrizionale efficace, personalizzato e soprattutto sicuro. Una dieta ben costruita non può prescindere da una conoscenza approfondita dello stato di salute del paziente, e per questo è importante presentarsi alla visita con alcuni esami del sangue aggiornati.
Ma quali sono quelli più utili?
L’esame più utile e trasversale da portare alla prima visita è senza dubbio l’emocromo.
Si tratta di un test semplice ma ricchissimo di informazioni, capace di offrire una panoramica generale sullo stato di salute dell’organismo. Un emocromo alterato può far sospettare:
In altre parole, l’emocromo è un vero “semaforo” che aiuta il dietologo a capire dove guardare più in profondità.
Utile spesso una valutazione della funzionalità renale con creatininemia e velocita di filtrazione golmerulare, nonchè gli enzimi epatici AST e ALT.

Molti pazienti arrivano alla visita convinti che eventuali disturbi dipendano solo da scelte alimentari scorrette. In realtà, spesso si scopre che alla base possono esserci carenze di micronutrienti fondamentali. Tra le più frequenti troviamo:
Valutare in anticipo questi parametri permette non solo di correggere eventuali deficit, ma anche di costruire una dieta che sia realmente terapeutica.
La carenza di ferro è tra le più diffuse nella popolazione, soprattutto in donne giovani, vegetariani e persone con perdite ematiche frequenti.Ferritina e trasferrina permettono di capire:
Questi valori sono fondamentali non solo per la salute generale, ma anche per definire la tolleranza allo sforzo, la capacità metabolica e l’energia quotidiana.
Non esiste una lista valida per tutti: ogni paziente è diverso e, in presenza di patologie, il medico può indirizzare la scelta degli esami da eseguire.
Chi soffre di tiroide potrà portare TSH reflex, FT3 e FT4; chi presenta sospette intolleranze potrà essere guidato verso esami mirati; chi assume farmaci potrà aver bisogno di un monitoraggio più ampio.Per questo motivo è sempre consigliabile consultare il proprio medico prima di eseguire le analisi.
Nel caso più comune in ambito dietologico – il paziente con sovrappeso o obesità – può essere utile includere anche esami che esplorano il metabolismo glicolipidico.
Utile per valutare il rischio cardiovascolare:
Questi due parametri, presi insieme, consentono di calcolare:HOMA Index, un indicatore fondamentale di resistenza insulinica e rischio metabolico precoce.In molti casi proprio questo parametro cambia il modo di costruire la dieta e può anche indirizzare il paziente verso un percorso più ampio di prevenzione cardiometabolica.
Presentarsi alla prima visita dietologica con alcuni esami di base permette al medico di avere una fotografia chiara dello stato di salute e di personalizzare la dieta in modo clinicamente fondato. L’emocromo, i micronutrienti essenziali e gli indici di metabolismo rappresentano spesso il punto di partenza ideale.
In caso di patologie specifiche, sarà il medico a indicare ulteriori approfondimenti, evitando analisi inutili e concentrando l’attenzione su ciò che davvero può fare la differenza. Se stai programmando la tua prima visita, fare gli esami giusti ti aiuterà non solo ad avere una valutazione più completa, ma anche a iniziare il tuo percorso nutrizionale con maggiore consapevolezza ed efficacia. Se hai già eseguito esami del sangue o di altro tipo ricorda di portarli in visione specialmente se recenti, è utile anche la documentazione sanitaria per altre patologie se presenti e una lista dei farmaci assunti al momento della visita.
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