26 May
26May

In medicina estetica si parla spesso di trattamenti, creme antiage, integratori. Ma il vero segreto per mantenere una pelle giovane e sana è più semplice di quanto si pensi: la protezione solare. Le creme solari rappresentano la prima linea di difesa contro l’invecchiamento cutaneo. Non è solo una questione estetica: rallentare la comparsa di rughe, discromie e perdita di tono significa anche preservare la salute della pelle. Tuttavia, è importante sottolineare un punto spesso sottovalutato: anche con la crema solare, non siamo totalmente protetti dai danni del sole. La protezione non è un lasciapassare per esporsi a lungo, soprattutto nelle ore centrali della giornata. Uno studio pubblicato su Clinical, Cosmetic and Investigational Dermatology ha dimostrato che circa l’80% dei segni visibili dell’invecchiamento cutaneo è attribuibile all’esposizione solare cronica e non protetta (Gambichler et al., 2020). Se davvero desideriamo una pelle giovane nel tempo, il sole deve essere un alleato dosato con estrema cautela.


Molti pensano che una crema SPF 50 protegga quasi il doppio rispetto a una SPF 30, ma non è così. La scala di protezione solare non è lineare, e già con un SPF 30 si blocca circa il 96,7% dei raggi UVB. Con SPF 50 si arriva a circa il 98%. Questo significa che entrambi offrono un’ottima protezione, e la differenza reale è minima: siamo vicini a un plateau oltre il quale non si ottengono benefici significativi. Quindi, più che puntare a SPF altissimi, è molto più importante applicare correttamente e riapplicare ogni due ore , o dopo il bagno o sudorazione intensa , la propria crema solare.

Le creme solari si basano su due tipi di filtri:

  • Filtri fisici (o minerali): come l’ossido di zinco e il biossido di titanio, creano una barriera fisica sulla pelle che riflette i raggi UV. Sono fotostabili, ben tollerati anche dalle pelli sensibili e attivi subito dopo l’applicazione. Sono spesso presenti in forma micronizzata per evitare il classico “effetto bianco”.
  • Filtri chimici: assorbono i raggi UV e li trasformano in calore. Hanno una texture generalmente più leggera, ma richiedono 20-30 minuti prima di diventare efficaci. Tra i più usati ci sono l'avobenzone, octocrylene, mexoryl, uvinul, tinosorb.

Le formulazioni pediatriche tendono a privilegiare i filtri fisici perché:

  • Sono meno irritanti per la pelle delicata dei bambini.
  • Non penetrano negli strati profondi dell’epidermide.
  • Sono attivi immediatamente e riducono i rischi di reazione allergica.

Per questo, anche chi ha pelle sensibile o reattiva, oppure in presenza di dermatiti, può trarre beneficio dall’uso di solari a base di filtri fisici.

Quando scegliamo una protezione solare, non basta guardare l’SPF. Ecco gli elementi fondamentali da controllare:

  • SPF 30 o 50: come detto, entrambi sono ottimi se usati correttamente.
  • Protezione “broad spectrum” o “UVA + UVB”: assicura che la crema protegga sia dai raggi UVB (scottature) che UVA (invecchiamento).
  • Composizione dei filtri: verifica se contiene filtri fisici, chimici o entrambi.
  • Water resistant: importante per chi fa sport o si espone in ambienti umidi, anche se “resistente all’acqua” non significa impermeabile: la riapplicazione resta necessaria.
  • Assenza di profumi e alcol: preferibile per pelli sensibili.
  • Test dermatologico e su pelli sensibili: un’ulteriore garanzia di tollerabilità.La protezione solare non è solo un prodotto estivo, ma un gesto quotidiano di prevenzione e cura estetica. È una delle poche “creme antiage” che la scienza dermatologica riconosce come realmente efficace. Usiamola ogni giorno, ma ricordiamoci che il sole va rispettato: con moderazione, consapevolezza e attenzione.


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