18 Oct
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I calcoli renali sono piccole concrezioni solide che si formano all’interno dei reni o lungo le vie urinarie, quando alcune sostanze normalmente disciolte nelle urine, come calcio, ossalati o acido urico, diventano troppo concentrate, precipitano e cristallizzano. Non tutti i calcoli sono uguali: esistono infatti diverse tipologie, ognuna con caratteristiche e cause differenti.


  • Calcoli di ossalato di calcio (70%): i più comuni. Si formano quando il calcio si lega con l’ossalato nelle urine, soprattutto in condizioni di disidratazione o di dieta ricca di ossalati.
  • Calcoli di acido urico (10%): tipici di chi segue un’alimentazione molto proteica o ha una predisposizione a produrre urine acide.
  • Calcoli di fosfato di calcio (5%):  spesso legati a disturbi del metabolismo del calcio o a infezioni urinarie.
  • Calcoli di struvite: si sviluppano in presenza di infezioni urinarie croniche, più frequenti nelle donne.

La dieta gioca un ruolo chiave sia nella prevenzione sia nella riduzione del rischio di recidiva. Bere molto è la prima e più efficace strategia preventiva. Un buon obiettivo è mantenere le urine chiare durante la giornata, segno che la diuresi è adeguata.
Idealmente, l’apporto idrico giornaliero dovrebbe superare i 2 litri, modulato in base a età, peso corporeo, clima e attività fisica.    Le strategie alimentari, invece, cambiano a seconda del tipo di calcolo, ma alcuni principi generali valgono per tutti.

1. Ridurre gli ossalati

Gli ossalati sono presenti in molti alimenti di origine vegetale, come spinaci, bietole, barbabietole, rabarbaro, cacao, noci e tè nero. In soggetti predisposti, un eccesso può favorire la formazione di cristalli di ossalato di calcio.

Una dieta a basso contenuto di ossalati, associata a un adeguato apporto di calcio alimentare (non di integratori), può ridurre il rischio di nuovi calcoli. Il calcio introdotto con i pasti, infatti, si lega agli ossalati nell’intestino, impedendone l’assorbimento e la successiva eliminazione nelle urine.

2. Moderare le proteine animali

Un eccesso di carne, pesce e uova aumenta la produzione di acido urico e rende le urine più acide, creando un ambiente favorevole alla formazione dei calcoli uratici. È consigliabile limitare le porzioni di proteine animali, privilegiando legumi e fonti vegetali di proteine.

3. Ridurre il sale

Un elevato consumo di sodio favorisce la perdita di calcio con le urine, aumentando il rischio di calcoli. Meglio limitare l’uso di sale e di alimenti industriali ricchi di sodio (salumi, formaggi stagionati, snack).

4. Attenzione agli zuccheri e alle bevande zuccherate

Le bevande zuccherate, in particolare quelle con sciroppo di mais o fruttosio, possono alterare il metabolismo dell’acido urico e favorire i calcoli. L’acqua resta la scelta migliore.

Il ruolo dei probiotici

Negli ultimi anni, la ricerca ha mostrato un interessante legame tra microbiota intestinale e formazione dei calcoli renali.

Alcuni batteri intestinali, come Oxalobacter formigenes, Lactobacillus e Bifidobacterium, sono in grado di metabolizzare gli ossalati, riducendone l’assorbimento intestinale e quindi la quantità che raggiunge i reni.

Anche se la supplementazione con probiotici non è ancora una terapia standard, in alcuni casi può rappresentare un supporto utile per chi tende a sviluppare calcoli ricorrenti, sempre sotto controllo medico.

Gestione acuta del calcolo

Quando un calcolo si muove lungo le vie urinarie, può causare la classica colica renale: un dolore intenso, a volte accompagnato da nausea o sangue nelle urine.
In questi casi, la terapia medica mira innanzitutto al controllo del dolore (con farmaci antinfiammatori o analgesici specifici) e alla facilitazione dell’espulsione del calcolo. 



  • Dr Antonio Vivenzio 
  • medico chirurgo
  • specialista in scienze della alimentazione

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Bibliografia

  1. Taylor EN, Stampfer MJ, Curhan GC. “Stone composition among first-time symptomatic kidney stone formers in the community.” Mayo Clin Proc. 2015;90(10):1356-66. DOI:10.1016/j.mayocp.2015.07.016. (Citato in MSD Manual: “Calcium oxalate 40-80 % … uric acid 5-10 %” Msd Manuals+1)
  2. Worcester EM, Coe FL. “Nephrolithiasis.” Prim Care. 2008;35(2):369-91. (Contiene revisione dei tipi, cause, frequenza)
  3. Strohmaier WL. “Kidney stones: epidemiology, diagnostics, and therapeutic strategies in urolithiasis: a comprehensive review.” Przegląd Lekarski. 2017;74(7):372-377. (Riporta: “calcium oxalate 65.9 %, carbapatite 15.6 %, urate 12.4 %, struvite 2.7 %” Medicina Pratica)
  4. Peerapen P, Pinnagoda J, et al. “Stone composition analysis of renal and ureteral calculi in a single centre in northern China in the past decade.” BMC Urol. 2023;23:47. (Riporta: calcio-ossalato 65.8 % negli uomini, 50.9 % nelle donne) PMC


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